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Orientamento in uscita

Per le prossime cavie, per le presissime vittime sacrificali della maturità si avvicina la data dell’esame. Ma prima o poi capiterà ad ogni studente, a meno che non decida di bistrattare la scuola in segno di protesta o di intraprendere la strada del suicidio (fidatevi, sono opzioni che più o meno a tutti baleneranno in mente quando giungerà il momento fatidico).

Eh benché sarebbe facile credervi liberi una volta superato l’estremo ostacolo, ci sarà un altro muro del pianto contro il quale battere la testa: cosa fare della vostra vita.

Avrete sentito milioni di volte i vostri parenti annoiarvi con domande sul vostro futuro. Ne avrete piene le orecchie di coloro i quali vi dicono in continuazione che quella che dovrete affrontare è una scelta difficile, fondamentale, troppo importante, sicuramente da non prendere alla leggera credendo che all’ultimo, finita la scuola, l’illuminazione pioverà giù dal cielo. Beh, hanno ragione!

Io non sopportavo più nessuno. Non volevo dargli retta. È stata, senza esagerazioni, la decisione più complessa della mia vita. Le vie da percorrere erano molte e diversissime fra loro: Medicina? Ingegneria? Fisica? Chimica? Matematica? Storia?

Mi dicevo “Basta, ora vado a lavorare!”. 

E invece… alla fine, facendo progressivamente scadere ogni termine ultimo per iscrivermi all’università, ho intrapreso la più improbabile delle strade, la più difficile: Letteratura, Musica e Spettacolo.

Quando qualcuno me lo chiede, l’affermazione che segue è “Ah, il DAMS”. No, non vado al DAMS. La facoltà di LMS è tendenzialmente un percorso di studi di impostazione letteraria e si affrontano materie quali letteratura italiana, teatro, storia, cinema, latino, storia della lingua italiana, storia della musica e molte, MOLTE altre.

A seguire il corso sono ragazzi (ma anche adulti) che in futuro vorrebbero dedicarsi alla musica, alla recitazione, alla scrittura, alla regia, ma ci sono anche molti ad essere interessati all’insegnamento.

Insomma, le strade sono molte, ma, ovviamente, le aspettative lavorative non sono rigogliose e all’orizzonte non si prospettano guadagni stile divi hollywoodiani. Quella che ho scelto è una vita che mi permetta di rimanere vicino ai libri, perché, lo so che sembra strano, pian piano mi sono affezionato allo studio ed alla cultura.

Detto questo, spero che qualcuno, l’anno prossimo, venga a farmi compagnia, e colgo l’occasione di augurare un felice in bocca al lupo a tutti i miei, ormai e purtroppo, ex colleghi de “il Giovane Periferico” ed a i futuri maturandi.

Scritto da Riccardo D'Angelantonio

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