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Nubifragi e Ambiente urbanizzato

Come sopravvivere ai disastri naturali

A partire da sabato 27 ottobre il territorio italiano è stato interessato da fenomeni metereologici di elevata intensità, caratterizzati da forti raffiche di vento e grandi quantità di pioggia che hanno determinato tante frane, lo sradicamento e la caduta di alberi in tutto il territorio, allagamenti di vaste aree e importanti modifiche delle coste a causa delle mareggiate. Tutto ciò ha causato gravi danni alle infrastrutture viarie e ai servizi, minacciando la sicurezza pubblica e danneggiando il patrimonio artistico e culturale. Lunedì 29 ottobre, il bilancio delle vittime è stato di numerosi morti e feriti in tutta Italia, treni e infrastrutture evacuati e danni geologici in tutto il territorio; tra le vittime vi sono un Vigile del Fuoco volontario, deceduto a San Martino in Badia (BZ), una donna della provincia di Savona, colpita da un pezzo di tetto crollato da un edificio e un giovane di 21 anni che è stato colpito da un albero abbattuto dal forte vento nel quartiere Fuorigrotta di Napoli. In tutto il Bellunese hanno soffiato venti alla velocità di 130 chilometri orari, che hanno causato un blackout in numerose località. Questo maltempo ha trovato il nostro Paese impreparato, anche per una scarsa politica di prevenzione: tra le cause del dissesto geologico, ad esempio, non dobbiamo dimenticare lo sfruttamento del suolo dovuto ad un’espansione edilizia urbana che non tiene conto delle aree fragili. Secondo recenti dati ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), il territorio urbanizzato che, negli anni ’50 del secolo scorso, ricopriva il 2,7% della superficie nazionale, si è quasi triplicato nel 2017, raggiungendo il 7,7%. E spesso, purtroppo, si continua a costruire anche nelle aree a rischio frane e alluvioni. Inoltre bisogna tener conto della scarsa manutenzione di strade, tombini, caditoie e impianti fognari nelle città, che comportano ulteriori allagamenti e difficoltà nel far defluire l’acqua. Le opere di manutenzione e prevenzione raramente vengono effettuate, ci si accorge dei problemi solo dopo che i disastri naturali si sono abbattuti sulle città e hanno causato disagi e vittime. Se da una parte gli organi amministrativi locali devono intervenire con un buon piano preventivo, anche noi cittadini dovremmo responsabilizzarci ed interessarci all’ambiente in cui viviamo.

Scritto da Caterina Maggiori 2B

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