· 

L'invenzione del Blu

Vi siete mai chiesti se tutti i colori sono sempre esistiti?  Ovviamente la risposta è sì. Infatti la luce può essere scomposta nei vari colori ed è impossibile che se ne sia creato uno durante il corso della storia; ma se ci pensiamo bene, i colori non sono altro che nostre interpretazioni: vediamo come la luce si comporta a contatto con una rosa e lo chiamiamo rosso, con un albero e lo chiamiamo marrone. 

Perciò, per rispondere prendiamo il colore blu. Può sembrare comunissimo ma non lo è. Circa il 10% delle piante di colore blu e di cibi come i mirtilli, infatti, non sono altro che una deformazione di un pigmento rosso. Tutte le persone con gli occhi blu possono essere racchiusi nell’8% della popolazione mondiale e tutti loro hanno un solo antenato proveniente dalla Spagna. A questo punto mi potreste far notare una cosa: ovvero che il cielo è completamente blu. In verità, per quanto ci suoni ovvio che il cielo è azzurro, nell’antichità non gli veniva attribuito questo colore. I persiani e gli Arabi, infatti, lo descrivevano come verde, mentre nel 13° secolo veniva descritto come bianco a causa della luce del giorno. Elementi del nostro mondo, come cielo e acqua, infatti, non sono sempre blu: possono essere neri o verdi o trasparenti. Le cartine geografiche, ad esempio, cominciarono a colorare i mari di blu solo dopo il 17° secolo, prima erano verdi. Inoltre, in molte lingue antiche, come arabo e cinese, la parola blu e verde era la stessa e, per quanto possa sembrare insensato, nello spettro della luce i due colori si separano da soli 35nm, quasi la metà di quella che c’è tra blu e viola.

Comunque, tra i primi colori utilizzati in quasi tutte le civiltà antiche troviamo rosso, bianco e nero: i quali si riferivano rispettivamente a sangue e fertilità, giorno e notte. Gli altri colori venivano considerati come connessi a questi tre principali. Con il nero, c’erano blu viola e verde; mentre col bianco, il giallo. Successivamente, il verde e il giallo divennero colori unici, mentre il blu no. 

In generale, nell’antichità, si tendeva a descrivere i colori non tanto come tonalità, ma più per le caratteristiche. Ad esempio, il verde sarebbe potuto essere descritto come “pallido” e il bianco come “splendente”. Un studio, condotto nel 19° secolo da William Gladstone, dimostrò che nell’Odissea il colore nero appariva 200 volte, il bianco 100, il rosso 15, il giallo e il verde 10, mentre il blu 0. Un esempio del colore, in greco, comunque, potrebbe essere “Glaukos” che esprime, però, una sensazione e potrebbe voler dire anche grigio, giallo o marrone, oppure “Tekhélet” che può significare sia blu che viola.

I primi a creare il pigmento blu, e non il concetto astratto, ed avergli dato un nome furono gli antichi egizi che importavano il lapislazzulo. Il nome egiziano era “irtiu”, tradotto poi in latino dopo la conquista romana con “caeruleum”. Dopo la caduta dell’impero romano, questo nome fu perduto e per questo l’odierna parola “Blu” proviene dal germanico. Nel 13° secolo i germanici, infatti, producevano e commerciavano il blu, creandolo da fiori gialli; questo prese il nome di “blau”, e da qui la parola italiana. Dagli arabi, invece, ne deriva il termine “azzurro” dal sostantivo “lazaward”, usato per esprimere i lapislazzuli o le ceramiche e vetri di quel colore.

Il lapislazzulo fu importantissimo nel mondo, essendo per molto tempo l’unico vero blu del globo. Il materiale veniva estratto da una sola montagna in Arabia e, dopo 3000 anni di estrazione, scoprirono come ottenere il minerale nella sua versione più pura, dando alla luce il blu oltremare: un pigmento più costoso e prezioso dell’oro. La svolta ci fu agli inizi del 1700 grazie a Diesbach, il quale, mentre cercava di creare un nuovo rosso, accidentalmente creò un blu economico a partire dagli insetti, le cocciniglie, usate ancora oggi per realizzare prodotti come rossetti e ketchup. Da qui si sviluppò una “rivoluzione del blu” dalla quale ne seguirono: la nascita dei “blueprint”, l’utilizzo del colore per le uniformi, i “blue collars” ed anche i famosi bluejeans; rendendo il BLU il colore più famoso al mondo.

Scritto da Lorenzo Perot 5F

Scrivi commento

Commenti: 0