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La scoperta del nuovo organo: l'interstizio

Per anni gli scienziati hanno osservato i tessuti del corpo umano al microscopio per capirne meglio le funzioni, nonostante ciò, la scoperta dell’interstizio è molto recente. Questo si deve al fatto che, per questa scoperta, è stata utilizzata una differente tecnica di osservazione: l’endomicroscopia confocale laser (“imaging” istologico in tempo reale, pCLE). Essa permette di visualizzare i tessuti vivi direttamente all’interno del corpo, senza doverli prelevare (quindi senza l’uso dei vetrini fissi per microscopio). In precedenza, l’interstizio appariva come semplice tessuto connettivo a causa della sua densità dopo l’estrazione dal corpo. Esso è stato identificato grazie all’endomicroscopia nel dotto biliare e nel pancreas di alcuni pazienti malati di cancro, ma è presente in tutto l’organismo, dai polmoni ai sistemi urinari, dai muscoli a zone al di sotto della pelle.

Il fatto che l’interstizio sia presente in così tante parti del corpo lo rende uno degli organi più grandi degli esseri umani. 

Piuttosto che una “parete” densa di proteine fibrose (collagene), la nuova scoperta rivela che, in realtà, il tessuto contiene spazi tra loro connessi e pieni di liquido, supportati da un reticolo di fibre. Il corpo umano è composto per il 60% di acqua: circa due terzi si trovano all'interno delle cellule, mentre la restante parte è fuori dalle cellule ed è nota come fluido "interstiziale", e si trova appunto nell’interstizio.

Gli esami al microscopio di frammenti di tessuti (esami istologici) di tumori dell’intestino, dello stomaco e della pelle, che si erano diffusi direttamente dallo spazio interstiziale ai linfonodi, hanno suggerito agli autori che l’interstizio potesse essere strettamente collegato al sistema linfatico. Infatti, esso ha la funzione di trasportare fluidi contenenti proteine e lipidi dallo spazio interstiziale all’apparato circolatorio.  Gli ultimi studi riguardo quest’organo dichiarano quindi che l’interstizio potrebbe essere coinvolto nei processi di diffusione (metastasi) del cancro.

La diffusione, nella maggior parte dei casi, è tipica delle fasi più avanzate della progressione del tumore che inizialmente è localizzato (quindi limitato) all’organo dove si è formato, e solo in seguito cresce e colonizza altri tessuti dell’organismo. Questa espansione del tumore potrebbe essere spiegata, secondo gli scienziati, proprio dall’interstizio, in quanto esso può collegare i tessuti “malati” ad altre parti del corpo attraverso il sistema linfatico.

Si sottolinea, tuttavia, che i risultati sono limitati a un numero abbastanza piccolo di pazienti e la maggior parte dei tessuti che gli autori hanno esaminato al di fuori del dotto biliare sono stati fissati, non vivi o appena congelati. Nel complesso, il lavoro apre le porte a ulteriori direzioni future che includono il ruolo dell’interstizio nelle malattie, nel cancro e in molte patologie del fegato.

Gli autori della scoperta, consci della grandezza di quanto trovato, hanno concluso il lavoro dichiarando che “la microanatomia di tutto il corpo deve essere riesaminata”.

Scritto da Emiliano Nebbia 2C

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