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Torricelli all'estero

Direttamente dall'Australia

Ciao a tutti ragazzi! È Giulia che vi parla… direttamente dall’Australia!

Sono “atterrata” in questo paese meraviglioso circa un mese fa con solamente una valigia, uno zainetto e tanta voglia di vivere. 

È strano pensarci… ma la verità è che da un giorno all’altro sono stata catapultata dall’altra parte del mondo in un posto mai visto, una casa mai abitata e delle strade tutte uguali che aumentavano ancora di più la confusione che avevo in mente. I primi giorni sono volati in un batter d’occhio, un po’ per l’emozione, un po' per l’euforia e un po’ anche per la paura; parlo di quella paura che ti dàuna bella spinta e ti fa uscire dalla nuova cameretta, che non sa ancora molto di te, cercando chissà cosa. 

Dopo qualche settimana e dopo tanta “fatica” (magari fare questa fatica tutta la vita!) nel riconoscere strade, tram e autobus, mi sono resa conto che le mie passeggiate in città (ancora completamente sola) si limitavano a circa 8-9 metri cubi… Anyway… adesso va mooolto meglio, e spostarmi è un problema relativamente. 

Vi racconto questa per farvi sorridere un po’, spero, e per farvi rendere conto della mia situazione iniziale.

Primo giorno di scuola: sveglia circa 3 ore prima per paura di fare tardi e dover spiegare IN INGLESE le mie scuse. Colazione veloce e divisa da cenerentola a righine bianche, blu e celesti indossata… mancava l’ultimo step: arrivare a scuola sana e salva dall’altra parte della città. 

Premesso che avrei (ci tengo a sottolineare AVREI) dovuto prendere un tram per arrivare in stazione, il treno per 8 fermate e un ultimo bus, esco di casa sicura di aver capito esattamente tutto il percorso da effettuare. 

Benissimo… tram “azzeccato”, e fino a qui tutto bene, peccato che cercavo un’altra stazione: anziché Flinders Street station, chiedevo imperterrita indicazioni per Melbourne Central Station… capite benissimo che una volta arrivata, dopo circa 1 ora e trenta, non capivo dove fossi, non riconoscevo il posto e ovviamente non trovavo il binario. Ho chiesto aiuto a un omone della sicurezza che ha avvisato tutti i colleghi dicendo che si sarebbe spostato dalla sua postazione per aiutare “una ragazza in difficoltà” (è stato molto carino e delicato nel nominarla solo “girl in torule”). 

Ve la faccio breve: dopo aver cambiato 2 tram, aver fatto circa 2 km a piedi per cercare Melbourne Central Station, cambiato 3 treni e, incredibile ma vero, preso un ultimo bus sono arrivata a scuola con SOLO 30 minuti di ritardo e, più che cenerentola, ero la strega della situazione: vestito stropicciato, gocciolina di sudore e capelli per aria… vi lascio immaginare la mia spiegazione di tutto ciò in inglese!

I giorni seguenti ho optato per il piano B: bicicletta, treno, bicicletta. È andata meglio… 

Melbourne è una città meravigliosa, assolutamente vivibile. Quello che mi piace di più e che, ahimè, non c’è in Italia, è l’inesistenza di qualsiasi forma di pregiudizio… per farvi capire: io vado a fare la spesa in pigiama e pantofole e nessuno mi guarda pensando “questa si è appena alzata dal letto”… è tutto normale! 

È un continuo scambio di sorrisi, di “Hi! How are you?”, “Have a good day” e … ENJOY YOUR LIFE!

È proprio quello che bisogna fare, e lo sto capendo adesso più che mai: vivere le giornate a 360°, costruire il nostro futuro attraverso ciò che realmente ci piace e prendere in mano la vita come un pennello per dipingere il più bello dei quadri!

Bene Giovani Periferici, per il momento vi lascio… ci sentiamo prossimo mese.

P.S: ROMA è ROMA!!!!

Scritto da Giulia Pettini 4E

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