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La Sindrome di Lavandonia (lavender town)

L'Angolo del Cartesio-Luxemburg

Ci sono persone che parlano di Sindrome di Lavandonia come se fosse una malattia trasmissibile videoludicamente, il che non è sbagliata come deduzione, ma ci sono diversi fatti di cui abbiamo parlato nel numero precedente che potrebbero farci pensare a un collegamento con la nascita delle creepypasta.

Questa è una delle creepypasta più conosciute del web. Secondo la leggenda, molti bambini si sarebbero suicidati lasciando il gioco salvato nella città di Lavandonia, nella regione di Kanto. In una parte del gioco, il giocatore si trova a visitare un luogo che non offre nessun servizio nella città, se non fosse per la torre dei pokèmon, un edificio monumentale adibito a cimitero con numerose tombe di pokèmon morti negli anni precedenti, narrati in altri due giochi. È qui che di sottofondo si sente il file audio partire che accompagnerà il giocatore nell’esplorazione del luogo.

Il file presenta frequenze altissime che solo i giovani riescono a sentire poiché hanno un udito sensibile. Esso dovrebbe “uccidere” pian piano le cellule celebrali del giocatore facendolo impazzire e portandolo al suicidio. Ovviamente, il file audio è stato modificato e le schede di gioco riscritte in modo da prevenire ulteriori decessi.

Nella creepypasta si parla anche di lotte nella torre dei pokèmon che diventano totali carneficine.

Sebbene nello scorso numero abbiamo parlato di come la Sindrome di Lavandonia partisse da una mail (come tutte le creepypasta del resto) oggi si parla di una versione che non quadra con la nostra e che vi faremo leggere.

È stato dalla primavera/estate del 1996 che i casi incominciarono ad emergere. La prima testimonianza degli effetti della sindrome proviene da una relazione interna risalente al giugno del 1996, scritta dalla società Game Freak Inc., venuta fuori grazie ad una dipendente, Satou Harue. In essa viene fornito un elenco di nomi, date e sintomi, riguardanti bambini tra 7 e 12 anni, che hanno riscontrato diversi problemi di salute dopo aver giocato a Pokèmon rosso o verde.

Alcuni referti sono riportati sotto come “Appendice A”; va notato che quelli elencati non sono tutti da correlare al “Tono di Lavandonia”, ma anche alla ”White Hand Sprite”, alla “GhostAnimation” o al “Buried Alive Model”, che sono fenomeni visivi che hanno provocato sintomi simili ma distinti.

12 Aprile 1996: apnea ostruttiva nel sonno, emicrania, otorragia, tinnito.

23 Maggio 1996: generale irritabilità, insonnia, dipendenza dal gioco, sanguinamenti dal naso, attacchi violenti prima contro gli altri e poi contro se stesso.

27 Aprile 1996: forti mal di testa, irritabilità. Prescritti antidolorifici misti.

4 Marzo 1996: emicrania, apatia, poca reattività. Sviluppo di sordità. Scomparso. Il suo corpo verrà poi ritrovato il 20 aprile dello stesso anno ai margini di una strada.

Il documento, circolato dapprima internamente, costituiva il primo indizio che ricollegava questi casi al gioco: fino ad allora le cause non erano state scoperte o diagnosticate da medici professionisti. Non è chiaro, infatti, come l’azienda sia riuscita a trovare dei collegamenti pur non consultando i servizi sanitari.

I sintomi predominati collegati al caso sono mal di testa e forti emicranie, sanguinamenti da occhi e orecchie, sbalzi d’umore e irascibilità, dipendenza dal gioco, violenza anche se non provocata, isolamento e inattività e, nel 67% dei casi, tendenze suicide. Tuttavia questi sintomi colpiscono soltanto i bambini dai 7 ai 12 anni che arrivano appunto a Lavandonia nel gioco, e la maggior parte di loro portava cuffie od auricolari in quel momento.

A quanto pare, gli sviluppatori del gioco volevano creare un luogo che “lasciasse il segno” nel giocatore. Uchitada Seki, che faceva parte appunto del team di sviluppo, ha sostenuto che durante la fase di sviluppo del gioco, un certo numero di membri del team aveva intenzione di rendere Lavandonia un po’ diversa dal resto: “Lavandonia è in sé così diversa da tutte le altre città: è più piccola, non ha una palestra e la musica di sottofondo è molto, molto inquietante. Infatti, nella prima versione del gioco il manager ci ha letteralmente ordinato di cambiare il tema, perché quello che avevamo utilizzato avrebbe sconvolto i bambini. La musica delle successive versioni è diversa, infatti.” (Uchitada Seki, sviluppatore della Game Freak)

O Seki non era minimamente a conoscenza della Sindrome di Lavandonia, oppure ha ampiamente sottovalutato il fattore di sconvolgimento sui bambini.

Quello che O Seki ha omesso nell’intervista è che la prima versione del tema di Lavandonia utilizzata in rosso e blu è il risultato di un esperimento sui beats binaurali: utilizzando diverse frequenze, ascoltate con gli auricolari, si possono ottenere diversi effetti sul giocatore; nella maggior parte delle versioni della prima ondata di release, questo ha portato al giocatore disagio, apprensione e inquietudine. A più di duecento bambini ha causato disturbi psichici, che non sono stati diagnosticati completamente perché quelle frequenze non hanno causato effetti su orecchie umane pienamente sviluppate; infatti, sono solo i bambini ad aver accusato disturbi psicologici e fisiologici che in alcuni casi hanno portato alla morte (in molti casi per suicidio).

Scritto da Martina Clemenzi 3A

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