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Un messaggio a passi di danza

Il coraggio è un’arma potente, le parole sono più forti della violenza e a dimostrare ciò è stato il ballerino siriano Ahmad Joudeh, la cui determinazione a realizzare il proprio sogno, lo ha portato a sfidare e vincere l’odio dell’Isis e il rifiuto del padre.

 

Cresciuto nel campo profughi di Yarmouk, a Damasco, inizia a ballare da bambino e non ha mai abbandonato la sua passione. Deve però danzare di nascosto, poiché la sua famiglia, primo fra tutti suo padre, non approva la sua scelta, ritenendola inadatta per un uomo. Egli è perciò costretto ad allenarsi sul tetto della casa. Quando suo padre lo scopre, lo bastona alle gambe, per farlo smettere con la forza. Ma niente riesce a fermarlo.

 

La sua casa viene bombardata, muoiono cinque membri della sua famiglia e viene ricercato dall’Isis per la sua scelta di insegnare ai bambini la danza. In risposta, Ahmad si tatua sul collo la scritta DANCE OR DIE, proprio nel punto in cui i terroristi sono soliti tagliare la testa. Successivamente come provocazione e risposta alla violenza del terrorismo balla nelle rovine del teatro di Palmyra, distrutto dagli attentati.

 

“La cultura islamica proibisce la danza. Ero ricercato dall’Isis, perché non solo danzavo, ma insegnavo ai bambini a farlo. Era per loro inaccettabile. Hanno distrutto Palmyra. Ho pianto per due giorni. Per reazione mi sono tatuato la scritta Dance or die sul collo. Se mi avessero preso, avrebbero saputo anche loro che per me non ci sono altre strade se non la danza”. Così Ahmad arriva in Europa, grazie a un giornalista olandese che fa della sua storia un documentario; viene scoperto dal Dutch National Ballet che lo invita ad Amsterdam per studiare.

 

Infine, realizza uno dei suoi più grandi sogni: ballare con Roberto Bolle, l’idolo con cui ha già ballato nei Paesi Bassi, ma anche in Italia, il 1 Gennaio 2018 nel programma del ballerino italiano “Danza con me”. I due hanno ballato sotto le note della canzone Inshallah, che parla proprio del dramma dei profughi, e ne è diventata il simbolo.

Ahmad rappresenta la forza di combattere, di andare contro i limiti imposti da uno Stato terrorista, di non avere paura di essere chi vogliamo essere. “È il potere salvifico dell’arte, della danza che diventa una speranza”.

Scritto da Fracnesca Ziccolella 5C

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