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Hokusai, il vecchio pazzo della pittura

Dal 12 ottobre scorso al 14 gennaio 2018 sono esposte all’Ara Pacis oltre 200 opere dell’artista giapponese Katsushika Hokusai e dei suoi allievi. Una mostra inedita per l’Italia, che non aveva mai accolto opere di tali artisti, né del genere stesso: l’ukiyo-e, o immagini del Mondo Fluttuante.

 

Hokusai (1760- 1849) era un pittore, un incisore, un poeta, un insegnante, un “vecchio pazzo per la pittura” che nella sua vita cambiò novanta volte casa e svariati nomi, costretto a viaggiare per la povertà e la sconsideratezza dei figli. Disegnò di tutto: stampe, rotoli, silografie, biglietti, calendari, inviti, manuali di disegno. Questi ultimi, chiamati Manga, sono una serie di schizzi semplificati per gli allievi che rappresentano qualsiasi cosa, dalle carpe ai draghi, dai contadini ai mostri, gli antenati ottocenteschi dei nostri fumetti orientali.

 

Si racconta che un giorno, nella piazza del tempio Gokokuji, con un tappeto di enormi fogli di carta di riso e una scopa di bambù intinta nell’inchiostro disegnò tutto il giorno fino a che non comparve l’immagine del Daruma, fondatore della dottrina zen, mentre con un altro pennello disegnava due passeri su un chicco di riso. Oppure che, davanti a un funzionario, abbia usato un gallo per dipingere, rischiando di venire decapitato.

 

È famoso per la Grande Onda di Kanagawa (una delle immagini più famose al mondo), parte della serie delle Trentasei vedute del Monte Fuji, esposte alla mostra insieme ai temi principali dell’epoca come i meisho, i luoghi da visitare e conoscere assolutamente per un viaggiatore, come ponti, le montagne, le cascate, templi, o gli elementi della natura, stampe di animali, paesaggi malinconici, vedute di boschi immersi nelle nuvole. O ancora le “bellezze” del tempo nei loro raffinati e sgargianti kimono, guerrieri, attori, spiriti, inquietanti demoni… Per chi non fosse ancora convinto, le sue opere, inoltre, hanno influenzato artisti come Renoir, Monet, Klimt, Van Gogh e, in generale, lo stile del Giapponismo.

 

Insomma, un genio sregolato ed eccentrico, una ricerca della perfezione che affascina e incanta come le sue opere, il suo Paese e l’immaginario Mondo Fluttuante.

Scritto da Alice Rossini 1C

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