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Scuole sicure subito!

Gli studenti delle scuole romane protestano: le strutture scolastiche devono essere sicure e funzionanti

Scritto da Riccardo D'Angelantonio 5C

Martedì 14 Novembre 2017 le scuole di Roma si sono mobilitate. Sono scesi in piazza oltre 1000 studenti per manifestare e protestare contro i problemi correlati a un’edilizia scolastica non idonea, che mette a repentaglio la vita e l’istruzione di tutti. Solo l’8% degli istituti della capitale è considerato a norma: una percentuale troppo bassa in una città così grande e che conta circa 350 edifici scolastici superiori.

 

Alle dieci del mattino ci siamo incontrati a Piazza Barberini, per poi muoverci attraverso le strade del centro romano, tra la folla che applaudiva, cantando cori che raccontano il dissenso di noi ragazzi: non siamo più disposti a studiare in aule che, dopo una mattinata di pioggia, si allagano e che presentano crepe su muri e soffitti; non siamo più disposti a rischiare la nostra incolumità tutti i giorni, vivendo con l’incessante preoccupazione che da un momento all’altro il tetto possa venire giù e che un cornicione possa crollare procurando danni gravi; non siamo più disposti ad andare in una scuola senza le porte dei bagni e delle classi e dove non è possibile usufruire dei laboratori indispensabili per le attività didattiche; non vogliamo più doverci armare di coperte per combattere il freddo dovuto a finestre rotte e riscaldamenti vecchi e, molto spesso, fuori uso.

 

Davanti a questi problemi, noi studenti abbiamo deciso che le occupazioni, le proteste portate avanti da un gruppo ristretto, non bastano. Bisogna essere uniti e forti, e dimostrare che la generazione che tutti additano come priva di ideali e valori, è in grado di bloccare una città pur di salvaguardare un diritto che in passato è stato guadagnato attraverso dure e lunghe lotte. Un diritto che sempre di più sembra messo in secondo piano, preso sotto gamba da chi non si rende conto che così facendo sta togliendo il futuro a una generazione intera, che ha bisogno di una scuola sicura.

Spinti per le strade dal coro “Scuole Sicure Subito!” e dietro gli striscioni, siamo arrivati davanti al Palazzo della Provincia, in Piazza dei Santi Apostoli. Lì una delegazione formata dai rappresentanti d’istituto delle varie scuole è salita nella sede della Città Metropolitana di Roma per incontrare la consigliera Zotta, che si occupa dell’edilizia scolastica sul territorio romano, per presentare il documento in cui sono riunite le istanze delle singole scuole.

 

La consigliera ha presentato alla delegazione un quadro disastroso delle scuole di Roma: nel periodo tra il 2012 ed il 2017, la Città Metropolitana non è riuscita a destinare alcun fondo per gli interventi di edilizia; quest’anno si è raggiunta la somma complessiva di 15 milioni: pochi se si considerano i 40 milioni stanziati nel 2012 e i 500 necessari a coprire le spese complessive per i 350 istituti controllati dalla provincia (a questo ritmo, i lavori terminerebbero tra 33 anni!). Questa grave carenza di fondi dipende dai pochi investimenti che lo Stato alloca alla risoluzione dei problemi strutturali e da una problematica legata al passaggio da Provincia a Città Metropolitana avvenuto nel 2012, rimasto incompiuto, che ha causato profondi problemi di organizzazione interna e depotenziamento dello stesso ente, come ad esempio la riduzione del 40% del personale. Inoltre, per quanto riguarda la prevenzione di sismi e d’incendi, il governo ha destinato i fondi per gli interventi di verifica, ma non per intervenire laddove vengano riscontrati problemi e rischi. Infine, rispetto alla richiesta di nuovi edifici scolastici, l’assenza di risorse sembra rendere impossibile la realizzazione di questa proposta. Ci si chiede, quindi, quali siano i criteri adottati per intervenire nelle scuole, se ci sia una sorta di preferenza per le “scuole di serie A”, ma la risposta dell’istruzione competente sottolinea che la priorità ricade sui casi più urgenti.

 

Nel frattempo i ragazzi rimasti in piazza si univano per ascoltare le testimonianze degli studenti, assicurando supporto anche se la propria scuola non mostra problemi seri di edilizia scolastica, dimostrando che un problema non deve toccare tutti per essere considerato tale, ma, viceversa, necessita dell’aiuto di tutti per essere risolto.

 

Gli studenti romani pretendono di rimanere informati, richiedono nuovi incontri, auspicando che, un domani, le scelte potranno essere discusse e ribadiscono che fino a quando questa condizione non cambierà saranno sempre pronti a schierarsi in prima linea ed urlare all’unisono “SCUOLE SICURE SUBITO!”.

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