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Il diritto di essere atleti americani

Scritto da Marialaura 1C

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump si è sempre distinto per la sua politica estremista e discriminatoria, raggiungendo l’apice quando alcune star dello sport americano si sono inginocchiate in segno di protesta durante l’inno nazionale, stimolando il suo ribrezzo nei confronti degli afroamericani.

La prima protesta risale al 28 agosto 2016 quando, in un campo da football americano, l’ex giocatore dei San Francisco 49ers, Colin Kaepernick, si rifiutò di alzarsi per mostrare orgoglio e rispetto verso la bandiera statunitense: con questo gesto volle richiamare l’attenzione sulle disuguaglianze razziali e sociali e sulla brutalità delle forze dell’ordine nei confronti della popolazione afroamericana.

Il rifiuto dell’ex atleta ha dato luogo in maniera spontanea a un’imitazione da parte dei giocatori delle altre squadre, suscitando lo sdegno di Trump. Durante l’ultima stagione di campionato, egli ha dichiarato: “Sarebbe bello vedere uno dei proprietari delle associazioni sportive dire ‘Tirate quel figlio di p****na fuori dal campo, è licenziato!’; sono sicuro che quel presidente diventerebbe subito la persona più popolare del paese”.

“Grande solidarietà per il nostro inno nazionale. Stare in ginocchio è inaccettabile”: così Donald Trump replica su Twitter. “Patrioti coraggiosi hanno combattuto e sono morti per la nostra grande bandiera, dobbiamo onorarli e rispettarli” aggiunge. A seguito delle dichiarazioni di fuoco del presidente, le scene di protesta si sono replicate in tutti gli altri campi da football dove sono state giocate le partite di campionato.

In piedi, o inginocchiati, tenendosi per mano, bianchi e afroamericani, atleti e staff, presidenti e superstar, segnano una domenica storica, quella che passerà agli annali come la domenica della Grande Protesta contro le parole del presidente Donald Trump. Una reazione netta e chiara. Un messaggio rispedito al mittente: nessuno manderà via chi protesta contro le violenze della polizia o le discriminazioni razziali.    

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