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Cosa sono i soldi?

Scritto da Francesco D'amico 5A

Il denaro, proprio come il fuoco, la ruota e la scrittura, è una di quelle invenzioni che hanno influenzato più profondamente la nostra vita. È uno strumento e, in quanto tale, viene adottato perché semplifica la vita delle persone. Premetto che questo articolo non stabilisce cosa sia giusto o sbagliato – non si occupa di questo la scienza - ma analizza in modo oggettivo il funzionamento del denaro.

Fare scambi è sempre conveniente

Il principio che si trova alla base dell’economia è quello della transazione: offro qualcosa in cambio di qualcos’altro. La transazione avviene solo se è vantaggiosa per entrambe le parti perché decidiamo di dare via qualcosa a patto di ricevere in cambio qualcos’altro che ci è più utile. Quindi sia io, che il mio socio in affari guadagniamo ogni volta che portiamo a termine uno scambio. Le transazioni sono vantaggiose per tutti. Facciamo un esempio. Giulia ha un trattore, mentre Andrea una sega elettrica, quindi con facilità Giulia realizza un prodotto e Andrea la legna. A fine giornata Giulia, può mangiare, ma non ha legna per scaldarsi e Andrea viceversa. Se invece effettuano una transazione (un po' di cibo per un po' di legna) entrambi mangeranno e si potranno scaldare davanti ad un fuoco. Fare scambi facilita la nostra vita.

Le monete facilitano gli scambi

In principio gli scambi consistevano nel baratto; è il metodo più semplice, ma presenta molti problemi, tra i quali la deperibilità dei prodotti. Ad esempio le arance (che maturano in inverno) non possono essere scambiate con il grano (che matura in estate): un coltivatore di arance, barattando non potrebbe mai avere la farina. La soluzione a questo e altri problemi è arrivata dall’Asia con l’utilizzo dei metalli preziosi. Il produttore di arance scambia d’inverno parte delle proprie arance con dell’oro, attende l’estate e quindi scambia il proprio oro con il grano. E così nascono le monete: piccole quantità di oro o argento con stampato sopra il peso. Tutti le accettano come merce di scambio, sono comode da trasportare e non si deteriorano. Dato che con le monete è più facile fare transazioni, sicuramente aumenterà il numero di scambi; più scambi significa maggior guadagno per tutti.

Dove sono finite le monete?

Al giorno d’oggi non utilizziamo più oro o argento; infatti, le banconote che abbiamo nel portafoglio non sono altro che carta stampata, non hanno alcun valore materiale e non sono collegate a metalli preziosi. Il valore del nostro denaro deriva da due fattori: il primo è che tutti noi accettiamo i soldi come merce di scambio; il secondo è che esiste un numero ben preciso di banconote e solamente lo Stato può stamparne altre. Questo tipo di denaro si chiama “Valuta legale” perché è controllato e garantito dallo Stato; è la nostra società che assegna un valore alle banconote. Utilizziamo ogni giorno i soldi per molte delle nostre attività, ed è importante tenere a mente il motivo per il quale diamo ad esse il valore che hanno: sono uno strumento che può (e deve, ndr) facilitare e migliorare la nostra vita.

Crediti e prestiti

Al giorno d’oggi una società è produttiva se fa circolare il denaro: più i soldi vengono utilizzati maggiore sarà il numero degli scambi e, quindi, aumenta la ricchezza di tutti. Il principio fondamentale su cui si basa il sistema bancario sta proprio nel far sì che i soldi non si fermino mai e vengano investiti in continuazione. Vediamo il funzionamento. Ci sono delle persone, i creditori, che depositano i propri risparmi in banca e ricevono un piccolo compenso con il passare del tempo, gli “interessi”; la banca prende questi soldi e li presta alle persone che hanno bisogno di un finanziamento, chiedendo che i soldi vengano restituiti in futuro insieme ad una somma aggiuntiva, cioè altri interessi.

Questa operazione è importante per la società: permette di avere accesso ai soldi necessari per gli investimenti così da costruire un futuro migliore, specialmente per le persone che ad oggi non dispongono di risorse sufficienti. Prendiamo come esempio una famiglia con molti figli che decide di coltivare la terra; non avendo soldi da investire, non può acquistare un trattore e, quindi, deve lavorare i campi a mano, con molta fatica e scarsi risultati. Se invece la famiglia ottiene un prestito, acquista il trattore, coltiva con poca fatica e ottimi risultati, ottiene un prodotto che vende; con i guadagni può mantenersi e migliorare la propria condizione di vita e riconsegnare alla banca i soldi, insieme agli interessi. Questo tipo di prestito è positivo per la società.

Il problema sorge quando la banca, per aumentare i propri guadagni, finanzia prestiti che non sono produttivi, come ad esempio una TV eccessivamente costosa che, al contrario di un trattore, non può aumentare la nostra produttività e non ci consente di avere guadagni. Offrire questo tipo di prestiti è deleterio per la società, perché significa che la ricchezza non aumenta e che i risparmiatori che hanno affidato i propri soldi alla banca potrebbero perdere i risparmi di una vita. Questo fenomeno è estremamente negativo: la crisi globale del 2008, che ha ridotto in povertà milioni di persone e di cui ancora soffriamo le conseguenze, è stata causata anche dai prestiti nocivi delle banche, le quali hanno destabilizzato l’economia per ottenere guadagni maggiori. 

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