Per chi perdiamo tempo?

Scritto da Leonardo Buitrago

Tutte le mattine e tutti i pomeriggi, per la maggior parte di noi, inizia un’avventura che termina con il ritorno a casa: è la brutta avventura di chi prende i mezzi pubblici. Ormai il disagio fa parte di noi, lo consideriamo il nostro disagio, tant’è che ci stupiamo quando questo servizio funziona adeguatamente. 

Vogliamo analizzare questa situazione dal punto di vista di chi usufruisce dei mezzi negli orari di punta. Ciò che ci appare dai grafici, elaborati con i dati di un sondaggio nella nostra scuola, non è una verità assoluta, ma è quella che percepiamo noi, la nostra verità. Con questo non si vuole mettere in cattiva luce o infamare l’ATAC, ma solo analizzare come viene percepito il servizio da noi studenti.

 

Essendo la nostra una scuola di circa 600 studenti, raccogliere le testimonianze di tutti sarebbe stato alquanto complicato, per questo abbiamo selezionato 50 studenti campione che ci hanno fornito i dati per quest’analisi. La situazione come si può vedere non è delle migliori: quasi tutte le linee hanno dei problemi, ma alcune si trovano in delle situazioni veramente assurde. Per disagi si intendono eventuali ritardi e i salti delle corse, senza contare l’affollamento in cui ci si ritrova a causa dei motivi prima elencati; non vengono però considerati gli scioperi, che per quanto possono ricadere su di noi i disagi di quei giorni, hanno un valido motivo di esistere.


Le linee con i quali questi problemi raggiungono il culmine sono: il 46B, il 980/985, il 146 e il 904/905. Queste linee di autobus presentano tutte numerosi disagi il pomeriggio, oltre che un affollamento delle persone nella mattina o nel pomeriggio. Tra quelle sopra citate ce n’è però una che può ricevere la medaglia di “vincitrice” del sondaggio: il 980/985. Nel grafico il suo valore più basso è 4 su 5 - disagi di mattina - tutte le altre voci raggiungono la vetta del grafico.

 

Nelle altre linee: 916 e 46/49/907, i disagi sono minori, ma i dati confermano che il problema principale è l’affollamento. Ci troviamo in un circolo vizioso dove un ritardo o una corsa saltata porta a un altro ritardo, che di conseguenza fa aumentare il numero delle persone alle fermate e affollare gli autobus.

Nella nostra situazione di studenti i problemi dei trasporti sono la nostra rovina, perché perdiamo la cosa più importante che abbiamo nelle nostre mani alla nostra età, il tempo. Perdiamo mezz’ora, un’ora o magari di più, spendiamo il nostro tempo ad aspettare un autobus che non sappiamo quando passerà.

Perdiamo tempo che avremmo potuto utilizzare in mille altri modi, studiando, riposando, uscendo, tempo che appunto sprecato nell’attesa, che ci porta a dover fare tutto di fretta. Potrebbe sembrare una cosa banale, ma se veramente guadagnassimo mezz’ora di sonno in più sapendo che l’autobus non sarà troppo pieno e non dovremo aspettare il prossimo? Se tornassimo a casa mezz’ora prima sapendo che l’autobus non salterà la corsa? Il grafico si riferisce solamente alle fasce orarie di entrata e uscita dalla scuola, ma quante volte anche al di fuori di queste situazioni abbiamo avuto problemi legati al servizio degli autobus? Se questi funzionassero guadagneremmo tempo, tempo che potrebbe essere sfruttato invece che buttato sulle panchine della fermata.

 

Questa è la  verità vista dai nostri occhi e dalle nostre gambe che si ritrovano ad aspettare mezz’ora un autobus e poi quando arriva  non riusciamo neppure ad entrare perché è troppo pieno, così rimaniamo alla fermata ad aspettare il successivo.


Leonardo Buitrago

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