INDIRE per ricominciare

Scritto da Riccardo D'Angelantonio

Da tempo si discute su noi giovani. Si è discusso sul nostro lavoro, sulle nostre capacità, sul nostro futuro.

 

Giornalmente la televisione sembra annunciare il drastico epilogo di una crisi che ha gettato nel vortice della disperazione il nostro “bel paese”, senza “discriminare” nessuno; si cercano le cause, si analizzano le conseguenze, si piange sui resti di chi non ce la fa e si rincuora chi ancora naviga, anche se ormai si è su una barca con lo scafo in frantumi, sfruttando quelle poche storie fortunate che rianimano la speranza.

Talvolta un popolo ha solo bisogno di qualcuno che lo aiuti a rialzarsi, dando il “La” alla rinascita. Purtroppo, per noi non ci sono più persone che riescono o, per meglio dire, sono disposte fare questo: l’Italia è ricca di comandanti che incoraggiano i marinai a remare, rimanendo seduti a far nulla, noncuranti delle conseguenze alle quali si potrebbe andare incontro e incapaci di gridare un “abbandonare la nave” per non accettare e riconoscere i propri sbagli, mettendo a repentaglio la vita di tutti.

Noi ragazzi, consci di questa situazione, abbiamo deciso di diventare e rappresentare quel qualcuno; di dare inizio a un moto che va controcorrente; abbiamo deciso, con l’augurio di far rimanere a bocca aperta coloro i quali si esprimevano, e si esprimono, con tono scettico riguardo le nostre capacità e la nostra volontà, di prendere in mano la situazione per fare da monito e motore a questa rivoluzione.

Abbiamo quindi sfidato chi ci accusava di aver accantonato quei valori che ci sono stati serviti su un piatto d’argento dai nostri genitori e che ci permettono tutt’oggi di vivere in un mondo più facile da affrontare.

 

Ma quale poteva essere il nostro punto di partenza? Cosa poteva diventare il centro nevralgico del nostro progetto? Noi, da outsider sempre al centro delle attenzioni, siamo del parere che la nostra periferia, i nostri quartieri ci garantiscano tutte le armi necessarie per combattere “questa crociata”.

Uno dei progetti che più ha impegnato i ragazzi, soprattutto del terzo e quarto anno, è stato il famoso progetto INDIRE, del quale si sente spesso parlare, ma, probabilmente, molti non sanno minimamente cosa sia.

 

L’INDIRE, Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa è il più antico ente di ricerca del Ministero dell’Istruzione. Oltre alla sede centrale a Firenze, ha tre nuclei territoriali a Torino, Roma e Napoli. L’ente è dotato di autonomia statutaria, scientifica, organizzativa, regolamentare, amministrativa, finanziaria, contabile e patrimoniale. Fin dalla sua nascita nel 1925, l’Istituto accompagna l’evoluzione del sistema scolastico italiano investendo in formazione e innovazione e sostenendo i processi di miglioramento della scuola. L’Indire è il punto di riferimento per la ricerca educativa in Italia. Sviluppa nuovi modelli didattici, sperimenta l’utilizzo delle nuove tecnologie nei percorsi formativi, promuove la ridefinizione del rapporto fra spazi e tempi dell’apprendimento e dell’insegnamento. L’Istituto vanta una consolidata esperienza nella formazione in servizio del personale docente, amministrativo, tecnico e ausiliario e dei dirigenti scolastici ed è stato protagonista di alcune delle più importanti esperienze di e-learning a livello europeo. Insieme all’Invalsi e al corpo ispettivo del Ministero dell’Istruzione, l’Indire è parte del Sistema Nazionale di Valutazione in materia di istruzione e formazione. In questo ambito, l’Istituto sviluppa azioni di sostegno ai processi di miglioramento della didattica per l’innalzamento dei livelli di apprendimento e il buon funzionamento del contesto scolastico. Attraverso monitoraggi quantitativi e qualitativi, banche dati e rapporti di ricerca, l’Indire osserva e documenta i fenomeni legati alla trasformazione del curricolo nell’istruzione tecnica e professionale e ai temi di scuola e lavoro. L’istituto ha il compito di gestire Erasmus+, il nuovo programma dell’Unione europea per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport per il periodo 2014-2020. Inoltre è sevizio nazionale di supporto per i seguenti progetti europei. (www.indire.it)

 

 

Nella nostra scuola si sente parlare di “progetti”, non di un fantomatico, anche se fondamentale, istituto. Questo perché i ragazzi, in particolare del 3B, 3C, 4B e 4C, hanno svolto, e continuano a svolgere, due progetti differenti, ma entrambi pensati e sviluppati dai nostri docenti secondo la metodologia di Avanguardie Educative promosse dall’INDIRE.

 

Per le classi terze questo programma è andato strutturandosi e svolgendosi attraverso alcun tappe, mantenendo come cardine del percorso l’argomento centrale: il lavoro e il suo sviluppo. È stato, infatti, previsto lo studio di documenti specifici e di dati, anche statistici, con lo scopo di avvicinare il gruppo di studenti al mondo del lavoro. Con l’aiuto dei docenti, i ragazzi hanno approfondito le le loro conoscenze anche attraverso la visione di film, e analisi di quadri e la lettura di brani letterari. La seconda fase li ha visti impegnarsi in gruppi di 7-8 componenti, con lo scopo di dare vita a un link sul sito della scuola e a un video-reportage, di elaborare un questionario da esaminare e riorganizzare in grafici esplicativi e di effettuare una ricerca d’archivio sulla Costituzione. Infine, attraverso l’allestimento di un evento, i ragazzi daranno la possibilità a tutti gli interessati di osservare il lavoro svolto e il percorso fatto.

 

Le due classi quarte, che già nell’annata 2015/2016 si sono cimentate nel dare vita a una serie di corti-documentari riguardanti il proprio quartiere, hanno intrapreso nuovamente gli stessi binari, che li hanno portati, questa volta, ad affrontare il degrado dei parchi delle zone nelle quali vivono o vanno a scuola. Merito dei ragazzi, che hanno dimostrato d’esser cresciuti e di saper quindi affrontare qualcosa di più complesso e impegnativo, è stato quello di essersi dimostrati disponibili a lavorare su un programma che si rivolgeva verso diversi ambiti: stanno sviluppando, infatti, un progetto di riabilitazione dei parchi “Anna Bracci” ed “Igino Papa” per migliorarli dal punto di vista urbanistico e strutturale;  hanno scritto un libro che raccoglie i racconti che hanno come sfondo gli stessi parchi; hanno affermato un’indagine statistica rivolta ai cittadini dei quartieri limitrofi sul loro rapporto con i due giardini urbani; un cortometraggio presenterà, secondo lo stile del reportage, il percorso compiuto. L’organizzione di un evento, che si terrà nell’aula magna della sede centrale del nostro istituto il 06/06 alle 17, mostrerà il prodotto del lungo lavoro.

 

Questi progetti hanno fatto sì che i ragazzi si potessero confrontare con le autorità competenti e con gli esperti nei relativi campi, che incontrassero il “mondo al di fuori della scuola” e che, con l’aiuto dei professori referenti, riuscissero a sviluppare prodotti validi ed interessanti.

Grazie all’intervento delle professoresse Mascheretti e Tosti si è riusciti, inoltre, a far certificare le ore impiegate come periodo di Alternanza Scuola-Lavoro.

 

E, con la certezza di continuare ad essere supportati dalla scuola in queste iniziative, diamo a tutti appuntamento all’anno prossimo.


Riccardo D'Angelantonio

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