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Stare in forma: ci piacciamo?

Scritto da Giulio Ferrazzano e Chiara Saba

Questa domanda è fondamentale per capire se effettivamente ci sentiamo inseriti nella società. Un modo per ottenere questa sensazione potrebbe essere quello di stare in forma. 

“Stare in forma” è nato per dare ascolto e voce a tutte quelle difficoltà che ognuno di noi ha con se stesso e che in molti casi purtroppo vengono messe in secondo piano. Il benessere fisico non è facile da ottenere e ha bisogno di impegno e costanza in tutti gli ambiti, a partire da quello dell’alimentazione, che è effettivamente più bersagliato da bufale e false convinzioni. 

Le diete “Obalon”, “Dukan”, ”Lemme” e molte altre vengono considerate giustamente pericolose perché portano a scompensi fisici che, a lungo andare, possono ripercuotersi sulla nostra salute. Il loro cavallo di battaglia è infatti l’eccessiva assunzione di sostanze come proteine, carboidrati o, nel peggiore dei casi, di grassi, difficili da smaltire: basti pensare che per bruciare una quantità minima di energia come 100 kcal c’è bisogno di una camminata di oltre 30 minuti oppure una corsa di 7/8. Il nostro corpo in una giornata intera necessita di 1800/2000 kcal a riposo, ma purtroppo sta diventando tendenza comune quella di andare oltre questa soglia, compromettendo gli equilibri fisiologici corporei che variano per ognuno di noi.

Nella società odierna i pasti sono molto ricchi di grassi saturi, come burro e strutto, ma poveri di fibre. Le tendenze sbagliate innalzano decisamente l’incidenza di patologie come obesità, diabete, arteriosclerosi, ma anche più comunemente la carie. Ne risentono inevitabilmente tutti gli organi del nostro corpo che, trovandosi a dover gestire quantità eccessive di determinati alimenti, possono arrivare, nei casi più avanzati, a far evolvere processi pro-cancerogeni.

 

Abbiamo però delle armi valide con cui difenderci? Certo che sì.

Anzitutto adottare uno stile di vita più sano, integrando nella nostra dieta tutti gli alimenti e il movimento; poi fare sì che la costanza, che per definizione richiede prontezza e operosità, diventi la nostra bussola. Tramite due rapidi calcoli diventa palese che se tutti i giorni investissimo, perché di un vero e proprio investimento si parla, il 2-3% del nostro tempo (circa 30-40 min) nell’arco della giornata, l’incidenza delle patologie descritte prima si ridurrebbe moltissimo.

 

Per poter valutare le proprie specifiche condizioni ogni qual volta si voglia, ci viene in soccorso la matematica che, tramite il calcolo del nostro indice di massa corporea (IMC), ci traduce in numeri sul grafico (vedere sotto) sia quanto stiamo in forma, che quanta energia serve al nostro metabolismo, senza che debba essere necessariamente messa da parte sotto forma di riserve, grassi, proteine e carboidrati: per le donne 655,095+(9,563xpeso)+(1,849xaltezza)-(4,675xetà); per gli uomini 66,473+(13,715xpeso)+(5,033xaltezza)-(6,775xetà) (peso: kg, altezza: cm, età: anni, il risultato sarà in kcal/giorno)

I numeri però sono soltanto numeri e classificandoci in grafi ci piuttosto sterili e sempre uguali, non tengono conto del benessere personale. Il consiglio è quello di provare a raggiungere gli obiettivi prefissati tramite il lavoro, sia mentale sia fisico, senza eccessi e con convinzione nelle proprie capacità.



Giulio Ferrazzano e Chiara Saba 4A

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