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Auditorium Albergotti

E adesso, dopo 13 anni, cosa ne sarà? 

Scritto da Leonardo Buitrago 

L’Auditorium Albergotti di via della Pineta Sacchetti è stato un luogo che ha avuto una vita molto tormentata, vita che ha avuto una penosa conclusione con la distruzione dell’edificio nella mattinata del 30 novembre 2016.

Ma partiamo dal principio:

Il primo cantiere risale all’Ottobre del 2003: l’allora presidente della circoscrizione XIII Vincenzo Fratta vinse un bando provinciale grazie al quale mise in moto la macchina per la realizzazione di un’opera destinata a promuovere la cultura nel quartiere Cornelia. I lavori però iniziarono solo nel 2005 e, dopo numerosissime interruzioni e successive riprese dei lavori che sembravano interminabili, l’Auditorium sarebbe stato finalmente ultimato e aperto al pubblico nel gennaio del 2017. Purtroppo l’apertura è stata rinviata, forse a mai, a causa dell’incendio del 30 novembre 2016.

 

Dopo venti giorni dal fatto è stato indetto un consiglio straordinario presso il Municipio XIII, con oggetto la situazione dell’Auditorium Albergotti. La riunione era aperta al pubblico e, desiderosi di fare chiarezza sull’accaduto, ci siamo permessi di partecipare. A questo consiglio erano presenti diversi personaggi politici della circoscrizione XIII, tra cui la Direttrice, Tiziana Orsi, e la Presidente del municipio, Giuseppina Castagnetta, con la giunta e l’opposizione; era presente anche chi, in un modo o nell’altro, era collegato alla vicenda. Erano però assenti i direttori della ditta d’appalto che si occupava dei lavori.

 

Questo consiglio si è svolto e non si è svolto allo stesso tempo. È iniziato con un discorso della Presidente del municipio che ha illustrato cosa ha fatto allo scoppio dell’incendio e quali sono stati i suoi movimenti per mettere in sicurezza il luogo. Successivamente è stata data la parola al Comandante della polizia Giuseppe Bracci e alla Direttrice del municipio, che hanno esposto come si sono mossi per mettere in sicurezza la zona. L’incendio sembra essere stato causato da un errore umano. Nonostante ciò la Presidente ha comunicato si svolgerà un’inchiesta gestita dalla magistratura; informazioni a riguardo, quindi, non sono state date. Purtroppo si può dire che il consiglio si sia concluso qui: oltre a queste poche informazioni sull’avvenuto non ci è stato detto altro. Non si è parlato né di cosa si intende fare in futuro, né di come verrà gestita la struttura nell’immediato. Il seguito del consiglio è degenerato in un caos che veniva riportato all’ordine a tratti: numerose sono state le contestazioni da parte dell’opposizione che però non hanno trovato alcuna risposta da parte della Presidente causando un susseguirsi di urla e schiamazzi da parte del pubblico presente in sala e dell’opposizione stessa. Solo alla fine di tutto questo, dopo una pausa, è stato dato il permesso al pubblico di fare delle domande. Abbiamo colto l’occasione per farci sentire e per esprimere le nostre considerazioni. Così il nostro rappresentante d’Istituto Francesco D’Amico si è fatto interprete di tutti noi esprimendo l’urgenza di avere sul territorio un nuovo luogo di ritrovo e di aggregazione culturale e artistica per gli studenti del Municipio XIII, così come doveva essere l’Auditorium.

 

Questa triste vicenda ci ha lasciati pieni di dubbi e incertezze. Non abbiamo perso solo una struttura del nostro quartiere, ma abbiamo perso quello che ormai era diventato, non solo per noi studenti, un simbolo di incontro, manifestazione e protesta. Adesso la domanda sorge da sé: dopo 13 anni, cosa ne sarà?


Leonardo Buitrago 5A

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